Nel corso del suo mandato, dal maggio 2008 a gennaio 2011, Umberto Croppi si è distinto come uno dei migliori Assessori alla cultura che Roma abbia mai avuto, incontrando il favore e l’apprezzamento di tutte le parti politiche e della maggioranza dei cittadini, svolgendo il compito assegnatogli con estrema professionalità e competenza.
L’indiscusso successo riscosso durante questo periodo è senza dubbio dipeso anche dalla sua capacità di mettere in atto una serie di provvedimenti nuovi per l’amministrazione capitolina, volti all’apertura internazionale e allo svecchiamento di quella che è indiscutibilmente la Capitale mondiale della cultura.
Come testimoniano i molti servizi di importanti periodici stranieri, Croppi è stato in grado di imporre Roma sulla scena internazionale e di riportare nella Capitale un’attenzione alla contemporaneità che mancava da tempo.
Appena insediato, si è dedicato allo studio di quelle che erano le sue competenze e alla riorganizzazione della struttura dell’Assessorato e di tutte quelle dipendenti da questo, per una gestione intelligente della città: dal nuovo assetto della Fondazione Speciale Palaexpo, con un nuovo modello gestionale per casa del Cinema e casa del Jazz, alla trasformazione del Macro da ufficio della sovrintendenza a Museo d’arte contemporanea di Roma.
Si è occupato della razionalizzazione delle pratiche per l’assegnazione di fondi destinati alla cultura, con la trasformazione del bando per l’estate romana da annuale in biennale e attraverso la creazione di un pacchetto per gli eventi del natale romano, indicato con il brand “Roma città Natale”.
I romani lamentavano un eccessivo dispendio di denaro per i grandi eventi a dispetto di una offerta culturale inadeguata, durante le passate amministrazioni; studiando il panorama esistente e tenendo presente le limitate disponibilità economiche dell’amministrazione, Croppi ha ovviato con una razionalizzazione della gestione dei grandi eventi, mettendo in atto una politica di marketing volta all’ampliamento dell’offerta culturale e alla riduzione dei costi, attraverso per esempio il prolungamento dell’orario di apertura dei musei, con una serie di azioni specifiche per l’apertura serale, con iniziative mirate: dalla notte futurista alla notte della luna, da musei in musica a musei in scena, senza dimenticare i grandi eventi celebrativi legati alla città o a fatti internazionali, come il Natale di Roma, i 140 anni di Roma Capitale e l’anniversario della caduta del Muro di Berlino.
La notte futurista, una delle prime iniziative di questo genere intraprese da Croppi, coinvolse più di 400 mila persone; alla serata, in occasione delle celebrazioni del centenario del manifesto futurista, fecero da corredo oltre 100 eventi organizzati su tutto il territorio cittadino.
Durante il mandato di Croppi sono state inaugurate 2 nuove grandi biblioteche comunali, una nuova aula dell’Archivio Capitolino, aperta al pubblico Casa Moravia, ultimati i lavori di restauro del teatro di villa Torlonia, inaugurata la sede espositiva de la Pelanda presso Testaccio e la nuova ala del MACRO, progettato da Odile Decq. A questo proposito va sottolineato come l’inaugurazione del MACRO sia stata organizzata in accordo con l’apertura dell’altro grande museo d’arte contemporanea di Roma, il MAXXI, a dimostrazione della collaborazione avviata proprio da Croppi nella gestione delle iniziative comunali e di quelle nazionali, essendo il MAXXI di competenza del ministero dei beni culturali, dando maggiore visibilità a entrambi i complessi museali e ponendo l’attenzione internazionale sulla nuova spinta al contemporaneo.
Contestualmente, l’assessore diede impulso alla prima vera fiera di Arte Contemporanea di Roma, The Road to Contemporary Art, riconoscendone l’importanza anche dal punto di vista degli “addetti ai lavori”, degli esperti, dei galleristi e collezionisti, oltre che dei cultori e degli appassionati, con eventi, esposizioni, mostre, dibattiti e incontri sull’arte internazionale.
Sempre nell’ottica di un’apertura della Capitale al mondo esterno, Croppi ha avviato un dialogo tra le ambiasciate e gli istituti di cultura stranieri presenti in città. Il progetto cultura internazionale nato nell’ottobre 2008, aveva come obiettivo quello di mettere in contatto le Accademie di paesi stranieri e gli Istituti di cultura della capitale, nell’ottica della conoscenza reciproca e della collaborazione culturale, per l’organizzazione di eventi, festival, iniziative comunitarie nel rispetto delle diversità e delle specificità dei diversi paesi, attraverso un sito dedicato gestito direttamente dall’assessorato e dalle istituzioni straniere aderenti al progetto.
Durante il suo mandato inoltre, Croppi ha dato un forte impulso agli scambi culturali con l’estero attraverso progetti internazionali promossi dalla comunità europea, gemmellaggi con altre capitali, missioni all’estero per accordi con le istituzioni di alcuni dei principali paesi europei e del mediterraneo.
Molte le mostre di grande successo allestite durante il mandato Croppi, tra cui quella di Caravaggio alle Scuderie del Quirinale che ha registrato un record di visitatori, raggiungendo quasi 600 mila presenze.
Grande è stata l’attenzione dedicata al design, con l’organizzazione di ben 4 mostre all’Ara Pacis di altrettanti designer di fama internazionale, per ribadire l’importanza del design quale espressione artistica.
Durante il suo mandato ha mostrato costante interesse nei confronti delle realtà indipendenti e spontanee legate al mondo della cultura, attraverso una sensibilità e una attitudine all’ascolto trasformatisi spesso in vere collaborazioni in tutti gli ambiti: arte figurativa, fotografia, teatro, cinema, musica, danza ed editoria. Oltre, naturalmente, a garantire il sostegno ad eventi maturi e riconosciuti internazionalmente come Romaeuropa Festival, una delle istituzioni di maggior prestigio in Italia e in Europa per la promozione e la diffusione di tutte le arti contemporanee.
Merito di Croppi anche quello di aver introdotto all’intero dell’agenda amministrativa il tema dell’innovazione attraverso la promozione di iniziative quali Capitali digitali, Digital caput mundi, i musei capitolini su Second Life, Web 2.0 e con l’integrazione delle nuove teconologie all’interno dei servizi comunali per il cittadino.
Queste e molte altre attività intraprese dall’assessore Croppi hanno attirato l’attenzione e l’ammirazione delle più importanti penne della cultura. Alessandra Mammì, sulle pagine de l’Espresso, i giorni successi alla sua uscita dalla giunta Alemanno titolerà un articolo “Croppi, troppo colto per essere vero”, mentre Paolo Conti, su Corriere della sera del 15/01/2011 lo descrive come un “amministratore integerrimo, disinteressato, consapevole del peso che deve avere l’economia nelle scelte” e in un articolo di Libero firmato Dragonera (Pietrangelo Buttafuoco) si dice di Croppi “l’unico intellettuale che di Roma ha saputo farne vetrina delle avanguardie e della memoria. Senza pagare pegno alle terrazze e ai salotti. E alle mafie. Quelle culturali”. Pierluigi Battista, in occasione del rimpasto di giunta di cui Croppi è stato vittima, scrive “Croppi è stato un assessore efficiente, garbato, aperto, disponibile. Essendo un solido intellettuale, dava l’impressione di conoscere le cose di cui si occupava. Essendo un intellettuale non conformista non si adeguava ai balletti della casta chic e kitsch che aveva occupato tutti i gangli culturali nell’epoca dominata dalla sinistra di Rutelli e di Veltroni. Non buttava i soldi pubblici dalla finestra. Usava con parsimonia le risorse che aveva”. Persino l’ex assessore alla cultura Renato Nicolini, il padre dell’estate Romana, lo definì “una boccata d’aria fresca” e molti altri giornalisti e uomini di cultura scriveranno di Croppi, tutti attribuendogli grandi capacità e competenza nello svolgimento del suo importante e difficile ruolo di Assessore.
Oltre a molte interviste, saggi e articoli, a questa sua esperienza Croppi ha dedicato un volume, Romanzo Comunale scritto insieme a Giuliano Compagno e pubblicato dal Newton Compton nell’ottobre 2012.